9 – Villa della Borgellusa

9 – Villa della Borgellusa

Il sito archeologico di contrada Borgellusa ad Avola, è noto sin dal 1954 quando, in occasione dei lavori per l’apertura della strada comunale diramazione della SS. 115, Gino Vinicio Gentili rinviene alcune strutture murarie relative ad un complesso monumentale e tre statue in calcare, attribuibili a Demetra, Kore ed Eracle, databili tra la fine del III ed il II secolo a.C. e probabilmente da mettere in rapporto con un piccolo santuario, per l’iscrizione greca incisa nell’alta base della statua di Demetra, acefala ma riconoscibile per gli attributi, fiaccola e porcellino, che riporta una dedica di offerenti italici.

I primi scavi sistematici della Soprintendenza alle Antichità di Siracusa, condotti da Maria Teresa Currò, risalgono ai primi anni sess’60 del Novecento e sono finalizzati a delimitare il complesso edilizio, diviso in due porzioni dalla strada litoranea. Dopo un lungo lasso di tempo, i lavori riprendono nel 1980 e nel 1985 con Maria Giovanna Bacci, che mette in luce la villa a peristilio con pavimento in opus signinum, del tipo in uso tra il II ed il I secolo a.C., riutilizzata in età tardo imperiale, visibile ai nostri giorni. 

La parte dell’edificio che si conserva meglio è quella orientale prospiciente il mare Ionio, costituita da un peristilio quadrato, ampia corte centrale di solito circondata da un portico colonnato, di m. 21×21 con al centro una vasca polilobata, sul quale si affacciano ambienti pavimentati in opus signinum ed uno più piccolo con mosaico in tessere bianche. I vani sono separati da muri in opera quadrata. 

Oltre la strada moderna, nel versante occidentale dello scavo, è un tratto di arteria stradale con piano in basole, deviazione della via Elorina che passava più ad ovest. 

Nella campagna di scavo del 2007, Lorenzo Guzzardi ritrova altri ambienti con pavimenti decorati.

La scoperta della “Borgellusa” aggiunge un tassello allo studio delle attività agricole nell’estremo lembo meridionale del territorio siracusano in età imperiale e tardo-imperiale, insieme alla meno nota villa in contrada San Marco ed al complesso del Tellaro, nell’agro netino.

L’essere stata realizzata in prossimità del torrente Borgelluzzo ed in collegamento con la via Elorina, pone la villa della Borgellusa nell’ottima condizione di potere immettere nel mercato i beni prodotti attraverso i percorsi commerciali marittimo, fluviale e terrestre.