Taccuino 1 Paolo Orsi


Nell’aprile del 1888 Paolo Orsi si trova a Firenze presso la Biblioteca Nazionale e scrive le prime 37 pagine del taccuino, che contengono appunti e indicazioni bibliografiche su vari saggi contemporanei. Si trasferisce quindi da settembre 1888 a Siracusa presso il Museo Archeologico: a questo periodo si rifanno le pagine da 38 a 138, contenenti per lo più schede di epigrafi e schizzi di vari reperti.

Dimensioni del taccuino: mm 164×97×10; 

Numero di carte: 70. La seconda contrassegnata recto/verso con le lettere a e b (bianca sul verso), le rimanenti numerate da 1 a 138.

Sommario del Taccuino n. 1

pag. a  frontespizio

pag. b  bianca

pagg. 1 – 22

Firenze. Esegesi del “Liber Pontificalis” de l’Abbé L. Duchèsne (Parigi, ed. E. Thorin, 1884-86), da Papa Zefirino (198-217) a Papa Adriano (772-95), con appunti e riferimenti bibliografici, con elencazione puntuale e dettagliata riguardante i doni di opere d’arte e arredi sacri nelle più importanti basiliche laziali; di alcuni termini specifici si dà una spiegazione o se ne commenta l’uso.

Un rametto di capelvenere posto a seccare tra le pagine 22 e 23 si conserva ancora intatto.

pagg. 23-29 

Firenze. Appunti e annotazioni bibliografiche di vario genere

pag. 27           

Firenze. Segnalazione di materiali archeologici da Monte Maorina, si cita il sig.  Giuseppe Meneghelli (Varignano presso Arco), possessore di due paalstab.

pag. 30

Firenze. Trascrizione del colophon dei due volumi del Graduale Romanum, stampato a Venezia nel 1500 da Lucantonio Giunta e Giovanni Emerico da Spira (Erhard Ratdolt e Johann Emeric de Spira, pionieri della stampa liturgico-musicale, attivi, in un primo tempo, entrambi a Venezia. Il loro lavoro fu continuato da Lucantonio Giunta, il quale pubblicò le sue prime opere avvalendosi del prezioso aiuto di Emeric. La famiglia Giunta può essere considerata come la più rappresentativa di un gruppo di dinastie di editori specializzati nella realizzazione di libri liturgici con notazione musicale).

pagg. 31-34   

Firenze. Appunti bibliografici di opere riguardanti la liturgia cattolica; storia e cultura tedesca; oggetti longobardi di varie provenienze, tra cui un fermaglio a becco d’anitra di Palazzolo Vercellese, decorato a bulino, di cui è dato anche il lucido.

pagg. 35-37   

Firenze. Descrizione di reperti da Urne dipinte di Creta con schizzi di particolari dei motivi decorativi: si tratta di un album fotografico, edito a tiratura limitata per i membri del Sillogo (Circolo) di Candia, creato da Giuseppe Hatzidakis, appartenente ad una famiglia dell’aristocrazia cretese, con lo scopo di salvaguardare il patrimonio storico e archeologico dell’isola, di cui era eforo delle antichità. Si veda Urne funebri cretesi dipinte su vasi allo stile di Micene, che pubblicherà successivamente, nel quale illustra i materiali provenienti dalle scoperte fatte nei diversi centri dell’isola, evidenziandone la differenza rispetto alla civiltà micenea.

pagg. 38-39            

Siracusa. Schizzo di blocco con iscrizione, proveniente dall’Agorà, presso il pozzo dell’Ingegnere e nota sul personale del Museo con qualifiche e retribuzione. 

pagg. 40-72    

Siracusa, Museo. Schede con apografi e provenienze di epigrafi: da Siracusa, da Akrai (si tratta dell’iscrizione su di un blocco in pietra calcarea, registrata negli inventari del Museo di Siracusa al n. 12255) e apografi di scarti epigrafici, di cui non si specifica la provenienza.

pagg. 72-74    

Megara Hyblaea. Notizie, schizzi ed elenco di materiali provenienti da scavi clandestini al tempio con nota e schizzi dei materiali dispersi 

pag. 75           

Siracusa. Annotazioni bibliografiche su opere e riviste che pubblicano epigrafi da S. Giovanni.

pagg. 76-77  

Megara Hyblaea. Le due pagine portano incollate le foto di due vasetti plastici: uno, una sorta di askos configurato, un quadrupede che porta in groppa un vasetto miniaturistico, era esposto nel cd. Corridoio di Megara del vecchio Museo Nazionale. Assai simili ne sono stati rinvenuti almeno due, uno dalla tomba 197, l’altro, attualmente esposto nelle vetrine del Museo Paolo Orsi, dalla tomba 348. Quello raffigurato nell’immagine del taccuino non è attualmente esposto. La testa di Acheloo, nell’altra immagine, fa parte delle collezioni del Museo Salinas di Palermo.

pagg. 78-138 

Siracusa, Museo, Sala Cristiana. Schede di epigrafi, con indicazione di provenienza (perlopiù dalla catacomba di San Giovanni) ed apografi, accompagnati dal numero di inventario. In taluni casi (p. 85, epigrafe inv. 109, e p. 102, epigrafe inv. 121) riferimento bibliografico alla pubblicazione, da parte dell’erudito e paleografo palermitano Isidoro Carini, nel III vol. dell’Archivio Storico Siciliano, di cui fu uno dei fondatori; ancora schede di epigrafi inedite, dono del sig. Michele Cassia, da S. Maria di Gesù. Dal riscontro nei registri inventariali risultano registrate con i nn. 6101-6128, il giorno 7 dicembre 1885; infine schede di epigrafi con provenienze (la maggior parte da S. Giovanni) e apografi, accompagnati dal numero di inventario.

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