Siracusa, area Ospedale Civile (ex necropoli giardino Spagna)
Specchio circolare, decorato marginalmente con una baccellatura incisa. Il manico è costituto da una statuetta di divinità femminile nuda, con braccia piegate ai gomiti volte in alto verso il petto e cembali nelle mani, che rappresenta la Potnia Theron – Signora degli animali – tra due grifi alati. I piedi poggiano su una base campaniforme decorata da fasce di strigilature, astragali e linguette.
La figura ha grandi occhi a mandorla sottolineati da ampie arcate orbitali che si concludono nel naso dritto e labbra dischiuse. L’ovale del volto è inquadrato da una acconciatura resa con ciocche frangiate sulla fronte e lungo le guance, mentre una massa omogenea, dalla quale fuoriescono le orecchie, scende sulle spalle gradualmente rastremata alla vita e trattenuta da nastri intrecciati. La dea porta al collo un torques e alla sommità del capo una stephane con al centro un bocciolo di loto che costituisce il supporto centrale dello specchio, mentre nella parte posteriore è una palmetta sostenuta da due volute fuse nei supporti laterali fatti dalle zampe anteriori dei grifi con muso a becco d’uccello, che appoggiano le zampe posteriori sugli omeri della donna.
Questo manufatto, pur rivelando nella resa della testa e soprattutto nel modellato degli occhi caratteri laconici, è un prodotto attribuibile a fabbriche siceliote di ambiente eclettico e provinciale, aperto ai contatti magno greci dove si conoscono esemplari simili.
Il corpo, dalle forme asciutte ed essenziali assimilabili all’anatomia maschile del kouros, è ingentilito da una leggera rotondità nelle cosce.