Su un collo stretto e allungato è il labbro a calice, piatto nella parte superiore; il corpo snello è su alto piede a disco.
La scena, inquadrata da due fasce a meandro continuo, presenta a sinistra, seduta su un klismos una fanciulla che suona una lira eptacorde, tenendola poggiata sulle gambe.
Il capo, chino in avanti, è adorno da un diadema a linguette, mentre indossa un chitone fittamente pieghettato e su quello un himation i cui lembi, raccolti in grembo, pendono sotto la seduta.
A destra, le sta di fronte, in piedi, un’altra figura femminile, anch’essa con chitone fittamente panneggiato e himation a larghe pieghe, dal tratto piuttosto corrente.
Ha una lunga capigliatura che le scende sulle spalle, mentre tra le mani tiene un rotolo.
Due iscrizioni consentono di identificare i due personaggi: in alto sulla prima figura a lettere paonazze si legge KALLIOPA, sulla figura a destra MNEMOSYNE.
Figlia di Urano e Gea, Mnemosyne fu amata da Zeus, che sotto le spoglie di un pastore la amò per nove notti: fu così che nacquero le nove Muse, di cui la più nota è proprio Calliope, la musa del canto eroico. Iconografia ampiamente diffusa e non solo nel repertorio ceramografico, è qui raffigurata nelle vesti di suonatrice, con un attributo, la lyra, per lei poco consueto, ma che consente al pittore di sottolineare le sue virtù.
Molto meno diffusa l’immagine di Mnemosyne, dalla iconografia non consolidata: il pittore ricorre in questo caso al rotolo, evocando la scrittura, come attributo che consente di richiamare il concetto astratto della memoria, il cui potere sarebbe stato da lei scoperto e per questo era oggetto di un culto legato ad Asclepio.
A lei in molti santuari del dio venivano rivolte preghiere e offerte, auspicando che aiutasse i fedeli a ricordare le visioni fatte durante il sonno miracoloso che costituiva un momento importante delle cerimonie del dio.
- Orsi, Gela, scavi 1900-1905, in Mon. Ant. 17, 1906, col. 407, tav. 26
- D. Beazley, Attic Red-Figure Vase Painters, Oxford 1963, p. 624.75
- J.D. Beazley, Paralipomena. Additions to Attic Black-Figure Vase-Painters and to Attic Red-figure Vase-Painters, Oxford 1971, p. 398
- S. Scerra, F. Caruso, scheda in Lo stile severo in Sicilia. Dall’apogeo della tirannide alla prima democrazia. Catalogo mostra Museo Archeologico Regionale, Palermo 1990, p. 356, 169
- L. Storaci scheda in R. Panvini, F. Giudice (a cura di), TA ATTIKA: Veder greco a Gela. Ceramiche attiche figurate dall’antica colonia, Roma 2004, p. 343, 166