Corredo tombale relativo ad una tomba ad incinerazione secondaria entro urna di un defunto di sesso maschile. Presso l’urna era deposta una brocchetta a filtro, all’interno il corredo funerario comprendeva un set di armi da difesa e da offesa: due schinieri, una spada con i resti del fodero e il relativo pugnale e una cuspide di lancia. Numerose borchiette di bronzo con ancora conservati i fili di fibra tessile, dovevano essere cucite probabilmente ad una corazza in materiale deperibile. Gli schinieri, del tipo a lacci, dovevano essere indossati sopra una fodera in cuoio; essi sono gli unici trovati nella necropoli di Madonna del Piano e in tutta la Sicilia e, pur rifacendosi a prototipi egeo-ciprioti, trovano confronti stretti in Campania e in Calabria, nella necropoli di Torre Galli, e Castellace presso Oppido Mamertino. Con quest’ultima comunità le similarità non sono soltanto culturali, ma probabilmente anche nell’organizzazione sociale della comunità.
Data l’arcaicità della sepoltura, una tra le più antiche della necropoli, è stato ipotizzato che il defunto facesse parte del primo gruppo di immigrati che diedero origine all’insediamento. La necropoli di Mulino della Badia-Madonna del Piano rappresenta sinora un unicum nel quadro della protostoria siciliana ed è ascrivibile per la tipologia delle pratiche funerarie a genti immigrate dall’Italia meridionale (Campania e Calabria).