Ciotola a calotta sferica con una piccola ansa a bugna forata in argilla depurata. Ricoperta da ingobbio chiaro, è decorata all’esterno con una serie di bande rosse a fiamma marginate in nero. Venne ritrovata nel 1917, insieme a frammenti di vasi con decorazione simile, all’interno del fossato che circondava il villaggio neolitico di Megara Hyblea, in un’area su cui in epoca greca venne costruito un tempio.
È un prodotto di raffinata fattura che si inserisce nella classe delle ceramiche dipinte a decorazione tricromica diffuse in Italia meridionale a partire dal Neolitico Medio e che in Sicilia è associata alla ceramica a decorazione impressa di tipo Stentinello. Sebbene di produzione locale, come attestato dai risultati ottenuti da analisi chimiche effettuate sui pigmenti, era una produzione minoritaria, con evidenti caratteristiche di pregio, probabilmente utilizzata come bene di scambio.
Il villaggio neolitico di Megara Hyblaea è uno degli insediamenti costieri circondati da fossato localizzati lungo la linea costiera siracusana come Stentinello, Matrensa e Ognina. Non è ancora certa la funzione del fossato, che delimitava l’abitato, se cioè sia stato scavato per motivi difensivi o per drenare o convogliare l’acqua.