Stipe di Poggio dell’Aquila (Grammichele)
Il busto di Grammichele costituisce un riferimento per questa classe di reperti fittili. Si distingue a livello stilistico ed evidenti sono i richiami alla scultura di età severa, a cui riporta il modellato pieno e compatto del volto, con tutti i dettagli ben curati, dalle palpebre alle fossette della bocca e del mento, dalle orecchie, con i fori per l’applicazione degli orecchini, alle narici ben evidenziate . Sotto l’alto polos e il cercine alla base, si staglia bene la capigliatura, scriminata sulla fronte con ampie linee ondulate, che diventano verticali ai lati, quando scendono fino alle spalle. Deboli tracce di colore rosso lasciano intravedere la collana e la scollatura del chitone indossato. Le lettere greche (θαλη= “fiorisci”) graffite sul lato posteriore in basso a destra, possono essere interpretate come un’espressione di “buon augurio”, con cui l’offerente dedica il busto alla divinità.
- Orsi, D’una città greca a Terravecchia presso Grammichele in provincia di Catania, in “MonAnt” 7, 1897, cc. 201-274.
- E. Kilmer, The Shoulder Bust in Sicily and South and Central Italy: a catalogue and materials for dating, Studies in Mediterranean Archaeology LI, Göteborg 1977
- A.M.Manenti, Una dedica su un busto da Grammichele?, in Sikelikà Hierà. Approcci multidisciplinari allo studio del sacro nella Sicilia greca, Catania, 11-12 giugno 2010 (c.d.s.)