Oggetto
Barchetta fittile
Inventario
94056
Provenienza
Siracusa, Fusco, necropoli di Tor di Conte, tomba 346 (scavi 1977). Il reperto faceva parte del corredo di una tomba a fossa destinata all’inumazione di un adulto, poi riutilizzata per la sepoltura di una bambina, in cui vennero ritrovati altri oggetti come un clipeo con un busto femminile sovraddipinto, una forbice da toilette di ferro e, soprattutto, una moneta in bronzo della zecca siracusana che ha permesso la datazione della sepoltura alla fine del III sec. a.C.
Descrizione

Modellino di imbarcazione dalla prua a testa di pistrice, con il mostro rappresentato a muso aperto, grandi occhi sporgenti, orecchie aguzze e la cresta mediana, e la poppa, desinente in una lunga coda di pesce tirata in alto. La barca, ampia e tondeggiante, mostra la carena profilata all’esterno, segnata dal solco di giunzione, all’interno: qui siedono 5 rematori residui con i volti modellati a muso di cane, disposti su due lati ed è riconoscibile il sediolino del sesto, andato perduto; in centro è visibile la scassa per il piede dell’albero, costituita da un cilindretto cavo a rilievo, decentrato verso prua, come nella realtà. Quattro piccoli speroni sono aggettanti alle estremità dello scafo. Su una delle fiancate restano tracce di decorazione dipinta a fascia bruna con un tralcio sinuoso sovraddipinto in bianco.

In tutto, si conoscono una ventina di questi modellini di imbarcazione, provenienti, in gran parte, dal mondo siceliota d’influenza siracusana e datati tra il III ed il II sec. a.C. É verosimile che queste barchette fossero fabbricate a Siracusa, per le caratteristiche comuni di argilla e colori dei vari esemplari, e perché presenti tra gli scarti di fornaci della città. Rinvenute soprattutto in contesti funerari, sono state segnalate anche in ambiti di destinazione votiva.

Varie le interpretazioni sul loro significato: sono state spiegate come oggetti deposti per il loro valore reale e dunque il proprietario-defunto doveva essere un marinaio o qualcuno che esercitava attività connesse alle imbarcazioni. Sono state interpretate come giocattoli; è stato sottolineato il valore simbolico, collegato al trasporto dell’anima nel mondo dell’oltretomba, nell’ambito del culto di Iside-Persefone, con particolare attenzione al mondo dell’Egitto di epoca ieroniana. Di recente si è aggiunta un’altra ipotesi, che vede un riferimento a fatti mitici e letterari, anche lontani nel tempo, secondo cui è inutile cercare la matrice di questa forma d’imbarcazione, riconducibile al tipo commerciale con la vela, ma anche a quello militare, con i rematori. Si tratta di un oggetto di fantasia, dove la prua con il muso di coccodrillo e le orecchie e la criniera irsuta di cinghiale rappresentano un animale fantastico ma non originale, che si ritrova quasi identico in raffigurazioni vascolari di VII e VI secolo di navigazioni mitologiche ed eroiche. Può quindi essere interpretato come un giocattolo, che stava bene nella tomba di una bambina, ma animato dal racconto di un adulto in riferimento a storie popolari rielaborate, così come avviene con il teatrino dei pupi siciliani e i racconti dei paladini di Francia.

 

Decorazione
Dipinta in bianco, tracce di rosa e celeste
Materiale/tecnica
Argilla nocciola rosata; modellazione a mano
Stato di conservazione
Misure
Alt. 15, lungh. 46,5, largh. 12
Fabbrica
Attribuzione
Cronologia
Fine III sec. a.C.
Attuale collocazione
Bibliografia
  • B. Basile, Modellini fittili di imbarcazioni della Sicilia orientale, in Atti della IV Rassegna di archeologia subacquea, (Giardini Naxos 1989), Messina 1991, pp. 14-16
  • B. Basile, Modellini fittili di imbarcazioni della Sicilia orientale, in BASub, 1993, pp. 69-101
  • B. Basile, Indagini nell’ambito delle necropoli siracusane, in Kokalos XXXIX-XL, II.2, 1993-1994, pp. 1319
  • Basile, Il Fusco: la ricerca archeologica, in B.Basile, S.Chilardi (a cura di), Le ossa dei giganti, Palermo 1996, p. 9, fig. 6
  • A. Crispino, in Archimede, Arte e Scienza dell’invenzione, Catalogo Mostra, Roma, Musei Capitolini (maggio 2013- gennaio 2014), 2013, p. 204, scheda I.4.1.
  • A. Gianfrotta, Barchette fittili siceliote e prove d’immaginarie navigazioni, in TopAnt 3, 2014, pp. 183-193.
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