8 – Santa Lucia di Mendola

8 – Santa Lucia di Mendola

Il complesso monumentale di Santa Lucia di Mendola, dal toponimo altomedievale Munde o Mèndola, testimonia una lunga frequentazione dal periodo paleocristiano ai nostri giorni. 

Posto tra Palazzolo e Noto, in provincia di Siracusa, è costituito da un ipogeo del IV secolo d.C., sul quale insistono i resti di una basilica rupestre bizantina del VI-VII secolo d.C., una grotticella con resti di affreschi, un’abbazia normanna del 1103, un romitorio e l’attuale basilica.

A questo luogo è legato il culto dei martiri Lucia vedova romana e del nobile Geminiano, attestato dall’agiografo siracusano Ottavio Gaetani, perseguitati alla fine del III secolo d.C., sotto l’imperatore Diocleziano.

Nella seconda metà del Settecento il noto viaggiatore Jean Houël, incisore, pittore e architetto francese, nel corso dell’itinerario che lo conduce a Siracusa e Palazzolo Acreide, visita Santa Lucia di Mendola. Nel terzo dei suoi quattro volumi dove scrive del viaggio in Sicilia, oltre alla descrizione del sito, inserisce una tavola che documenta il complesso monumentale e l’ipogeo.

Due rampe di scale scavate nella roccia permettono di raggiungere l’ipogeo, a circa 20 metri di profondità, costituito da un ampio ambiente nel quale si trova una ricca sorgente d’acqua, alla quale sono state riconosciute qualità benefiche. Una delle due scale, corrispondente in alto ad un lucernario, presenta nelle pareti una serie di arcosoli sepolcrali cristiani.

La basilica bizantina è scavata in un costone di roccia, al centro di un complesso di ambienti annessi. Si conserva il presbiterio volto ad Ovest, rialzato da tre gradini rispetto alla navata centrale che doveva avere un tetto in legno e concluso dall’abside semicircolare.

Della basilica normanna abbiamo a testimonianza una serie di rilievi decorativi, pubblicati dallo studioso Giuseppe Agnello e custoditi nella Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa.

Nel 2021 un gruppo di lavoro della Facoltà di Architettura dell’Università di Catania, diretto dalla Prof.ssa Rita Valenti, ha pubblicato i risultati di uno studio interdisciplinare condotto con tecnologie Laser Scanning e 3D, nel sito di Santa Lucia di Mendola e sui resti scultorei decontestualizzati già editi da Agnello, insieme ad altri conservati nei depositi della galleria Bellomo e del Parco Archeologico di Siracusa e di Noto, per creare una ricostruzione virtuale della basilica normanna.