9 – Parco di Villa Landolina

Il Parco di Villa Landolina
Villa Landolina, della omonima famiglia che un tempo ne fu proprietaria ed il cui rappresentante più insigne, Saverio, fu lo scopritore della statua di Venere che da lui prende il nome, fu acquisita al demanio con il grande parco nel 1961. Oggi ospita la biblioteca del Museo, l’archivio e altri ambienti di servizio.

Nel 2015 con il progetto MUSEO EN PLEIN AIR si è intervenuti nella sistemazione del giardino storico, che è offre ai visitatori un interessante percorso museale tematico.
Il percorso inizia all’ingresso del parco, sul bordo occidentale del giardino storico, dove al centro di uno spiazzo erboso contornato da alberi sono collocati un gruppo di dolii (grandi contenitori per derrate alimentari) e di anfore di terracotta, insieme ad alcune macine di pietra lavica.
Proseguendo lungo la strada di accesso al museo, si incontrano tre altari in pietra e in marmo, di cui notevole quella in marmo forse pentelico, ritrovata alla Neapolis, nell’area del teatro greco.

Sotto il lungo portico d’ingresso del museo è stato collocato un gruppo di sei statue marmoree di “togati”; da lì l’itinerario continua percorrendo il breve tratto di strada in salita che costeggia il lato nord-orientale del giardino storico.
Lungo il viale alberato che conduce alla villa sono una serie di sarcofagi in pietra e un’area dedicata all’archeologia subacquea: un’ancora di ferro, dalla superficie interamente coperta di concrezioni marine, ed un gruppo di ceppi d’ancora di pietra e di piombo, alcuni con iscrizioni o decorazioni di vario genere.

Tra le aiuole elementi architettonici di marmo (capitelli, colonne, basi, cornici) di diversa provenienza.
Nella parte più alta del parco, lungo la balza rocciosa sotto il muro perimetrale di recinzione del parco, un percorso suggestivo conduce al piccolo cimitero degli acattolici: si tratta di una decina di monumenti sepolcrali, eretti nei primi quarant’anni del XIX secolo per la liberalità della famiglia Landolina.

Un primo gruppo di tombe, ubicato su un piccolo belvedere, ha al centro il monumento funebre del conte August von Platen, nobile letterato tedesco morto a Siracusa nel 1835 a seguito di una infezione tifoide.