1 – Neapolis

1 – Neapolis

L’area monumentale della Neapolis, situata nella parte nord-occidentale della città moderna, ed estesa circa 240.000 mq., è uno straordinario palinsesto della storia dell’antica Siracusa. Frutto di una lunga e difficile opera di salvaguardia negli anni Cinquanta, racchiude non soltanto la parte monumentale della città antica, ma anche una densa serie di testimonianze di varia epoca, dall’età protostorica a quella tardoantica e bizantina. 

Essa si estende su una larga fascia delle pendici meridionali dell’altopiano dell’Epipoli, il cui punto focale è un’altura che prende il nome di Temenite, dal greco temenos (santuario), perché qui sorgeva, in età arcaica, un santuario extraurbano dedicato ad Apollo; ma fin dalla media età del Bronzo l’area era stata sede di insediamento umano, come testimoniano i resti di una probabile capanna sulla sommità del Temenite e una serie di piccole tombe a grotticella artificiale che si aprono sulle pendici del colle, una delle quali ha restituito un corredo con materiali di importazione egea.

In età arcaica, quest’area era esterna rispetto alle mura che proteggevano il nucleo più antico del quartiere di Achradina, ma la posizione di dominio visivo della fascia costiera prospiciente il porto e la presenza del santuario arcaico, ne fanno uno dei fulcri del territorio immediatamente circostante la città. Già agli inizi del V sec. a.C. è documentata l’esistenza del primo teatro. Sotto il regno di Ierone II, l’area subì un radicale intervento di monumentalizzazione, con il rifacimento del teatro, la costruzione dei portici della terrazza superiore e la realizzazione della grandiosa Ara di Ierone. In età augustea furono costruiti l’anfiteatro, e, a sud di esso, un arco onorario di cui restano parte dei piloni.

Nel settore nord-orientale sono inglobate alcune delle più scenografiche latomie (cave di pietra) della città antica (Paradiso, Intagliatella e S. Venera) che rappresentano una delle caratteristiche più originali ed emozionanti di Siracusa antica, e, infine, un ampio e suggestivo lembo di necropoli detta dei Grotticelli, fitta di sepolcri di varia tipologia, fra cui il colombario di età romana noto come “tomba di Archimede“.

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