12 – Monte Casale

12 – Monte Casale

Il sito è stato identificato con la colonia di Siracusa “Kasmenai”, che fu fondata nel 644/643 a.C., 90 anni dopo la madrepatria (Tucidide VI, 5,3). Dalla lettura dei taccuini di Paolo Orsi emerge che Monte Casale doveva essere poco più di una landa deserta, battuta dai venti gelidi d’inverno e bruciata dal sole d’estate. 

Non un posto facile dove vivere, che pure fu scelto per essere abitato, in virtù della sua posizione strategica, per ospitare un insediamento militare all’inizio, ma che divenne poi una vera polis. Una recente interpretazione ha ribaltato questo quadro e, al contrario, Monte Casale sarebbe stato scelto proprio per la sua posizione geografica che, a parte l’accesso difficoltoso, viene definita favorevole. 

Un ampio altipiano protetto naturalmente, idoneo ad accogliere una popolazione di oltre 7000 individui, circondato da campi e colline adatte all’allevamento di bestiame, Casmene nasce come un insediamento collinare, in un punto importante dell’entroterra siracusano, sulla strada di accesso alla valle dell’Irminio. 

L’altipiano era delimitato da una muraglia di enormi blocchi di pietra lavica, che seguiva il margine del pianoro ed era stata edificata in tecnica megalitica, a emplecton di grossi massi nei due paramenti esterni con l’interno riempito di altre pietre. 

Nella parte occidentale del pianoro, ritenuto l’acropoli della città, furono scavate le fondazioni di un tempio arcaico di pianta allungata, che ebbe varie fasi: la più antica, realizzata in pietra lavica, viene datata tra la fine del VII e l’inizio del VI sec. a.C., mentre l’edificio esterno, costruito in calcare, fu realizzato nel secondo quarto del VI secolo a.C., in riferimento soprattutto alla decorazione fittile architettonica rinvenuta. A sud dell’edificio, all’interno di un recinto identificato come il sacro temenos del tempio, fu scoperta una stipe votiva, che conteneva una grande quantità di ex voto costituiti quasi esclusivamente da armi in ferro di vario genere. Questi materiali, che comprendevano sia armi vere che miniaturistiche, sono stati datati tra la fine del VII ed il V secolo e connessi al culto di una divinità guerriera. Orsi dopo una prima attribuzione ad Ares, dio della guerra, assegnò il tempio al culto di Athena, dea guerriera per eccellenza. Alla fase più antica di vita del santuario appartiene la Kore di Monte Casale, una statua in calcare rinvenuta casualmente presso una fonte sul versante meridionale del pianoro, che è stata messa in relazione con l’attribuzione del tempio a una divinità femminile. 

Colonia di Siracusa, Kasmenai fu un centro siculo e greco insieme, espressione di quella politica territoriale che mirava a consolidare i confini della polis in armonia con gli indigeni. L’insediamento nacque a scopo sociale ed economico, forse anche alla ricerca di nuovi mercati; cionondimeno, non si può trascurare che la sua posizione geografica consentiva a Siracusa di controllare i valichi montani degli Iblei. È possibile quindi che la colonia abbia avuto molteplici funzioni ma non quella militare a danno delle popolazioni indigene: la scelta del toponimo che riecheggia il nome della ninfa sicula Casmenae, autorizza a credere che la fondazione sia avvenuta in armonia con queste genti.