7 – Castelluccio

Il sito di Castelluccio è uno tra i più importanti della tarda preistoria della Sicilia. Collocato cronologicamente nell’età del Bronzo antico (fine del III-inizi del II millennio a.C.), la sua scoperta si deve alle indagini dirette alla fine del 1800 da Paolo Orsi, che esplorò una necropoli di tombe a grotticella artificiale scavate in roccia.


Le tombe, dislocate lungo il costone di Cava della Signora, sono a sepoltura multipla. Sebbene pochi fossero gli oggetti deposti all’interno e rari gli oggetti in metallo, alcune tombe si distinguono per la loro particolare struttura architettonica a pilastri o per la chiusura della camera funeraria, costituita da un portello decorato con motivi a bassorilievo che Luigi Bernabò Brea ha interpretato come la rappresentazione dell’atto sessuale. I portelli, che costituiscono un unicum in Sicilia, sono esposti al museo “Paolo Orsi” di Siracusa.
Insieme ai portelli, altri oggetti testimoniano l’importanza di Castelluccio e i suoi contatti con aree lontane del Mediterraneo: gli ossi a globuli. Questi misteriosi reperti, realizzati in osso intagliato con una fila di globuli arrotondati e decorati con una fine decorazione incisa, sono stati ritrovati in maggior numero a Castelluccio ma anche a Malta, in Puglia, in Grecia e Troia.

Le indagini di Orsi avevano permesso una buona conoscenza delle pratiche funerarie e della tipologia della produzione vascolare del sito, caratterizzata da ceramica dipinta a decorazione geometrica, ma nulla si sapeva sulla distribuzione e l’organizzazione dell’abitato. Solo alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, scavi diretti da Giuseppe Voza, hanno rintracciato il villaggio, dislocato in due aree, una nella località detta Piano Sella, l’altra sulla cresta rocciosa immediatamente a NO, sul cui sperone sorge il Castelluccio medievale.
In quest’ultima area, in particolare, vennero individuate 12 strutture; di due di queste, la n. 2 e la n. 8, possediamo datazioni radiometriche che le collocano tra il 2200 e il 1800 a. C.
La popolazione di Castelluccio, oltre alla coltivazione della terra, era dedita anche all’allevamento di ovini e bovini e, probabilmente allo scambio di alcuni materiali di uso comune nella preistoria, quale la selce.
L’importanza del sito diminuì nella fase seguente del Bronzo medio: la ceramica tipica di questo periodo, detto di Thapsos, è presente nell’abitato e in alcune delle tombe, ma le strutture abitative dell’epoca diminuiscono a favore dell’importanza che assumono i siti costieri.