3 – Akrai-Latomie e templi ferali

3 – Akrai-Latomie e templi ferali

Ad est del teatro si aprono le cave di pietra, le latomie dell’Intagliata e dell’Intagliatella, le cui pareti si presentano oggi con nicchie ed incavi, un tempo utilizzati per ospitare quadretti in rilievo (pinakes) relativo al culto dei defunti eroizzati. 

La latomia dell’Intagliata, di forma ellittica e con alte pareti, è più grande dell’altra che è la più antica, fu utilizzata in età ellenistica. Vi si accedeva da una porta, ancora visibile in parte, che era posta sotto il teatro. Al suo interno sono ancor oggi ben visibili numerosi ipogei e catacombe ad arcosolio – nicchia scavata e sormontata da arco- di età cristiana. Nella parte meridionale della latomia dell’Intagliata si trova un piccolo ipogeo, con loculi, arcosoli e due tombe centrali a baldacchino con transenne ben lavorate a traforo. 

Nella latomia dell’Intagliatella, caratterizzata dalla forma di una L maiuscola, con due bracci lunghi ed irregolari, con alte pareti verticali nelle quali sono scavate delle tombe e delle porte d’accesso a piccole catacombe, è conservato l’unico esempio di un rilievo, esteso per m 2.13 in lunghezza, alto circa m 0.83, direttamente scolpito nella parete rocciosa, abbastanza conservato, nonostante l’erosione dovuta agli agenti atmosferici. Il rilievo, datato fra il III secolo a.C. e l’età augustea, rappresenta una scena di sacrificio a sinistra, con un guerriero che tiene una coppa come per offerta davanti ad un altare e altre figure, probabilmente un sacerdote e a lato tre suoi giovani servitori, a destra invece una scena di banchetto con due personaggi sdraiati su una kline (un triclinio), serviti da una figura che viene raffigurata in basso.

Sempre di età ellenistica è il vicino santuario detto dei Templi Ferali, originariamente cava di pietra, con le pareti interamente rivestite, nella parte inferiore, di incavi votivi dedicato al culto dei morti venerati come eroi: varie le iscrizioni recuperate, sin dal lavoro del barone Iudica.